Dichiarazione dei redditi: obbligo o facoltà del contribuente

Il sistema tributario italiano prevede che il contribuente “dichiari” il proprio reddito, liquidi e versi le imposte che egli stesso ha calcolato.

Per fare ciò il contribuente può avvalersi di Centri di Assistenza Fiscale – CAF o di altri intermediari abilitati (commercialisti, consulenti del lavoro ecc…).

La dichiarazione dei redditi deve essere predisposta e inviata all’Agenzia delle Entrate tramite il modello denominato UNICO.

I contribuenti che rispettano taluni requisiti, possono presentare, in luogo del citato modello il 730 al proprio sostituto d’imposta (datore di lavoro) o ai CAF abilitati.

Obbligo di dichiarazione

Sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi, i contribuenti che nel periodo d’imposta hanno posseduto uno dei redditi indicati all’art. 6 del T.U.I.R.

Rientrano tra le citate categorie di redditi i ss:

  1. redditi fondiari;

  2. redditi di capitale;

  3. redditi di lavoro dipendente;

  4. redditi di lavoro autonomo;

  5. redditi d’impresa;

  6. redditi diversi.

Giova precisare che tra i redditi fondiari rientrano ai sensi dell’art. 25 T.U.I.R., quelli scaturiti dal possesso a titolo di proprietà, enfiteusi, usufrutto o altro diritto reale (salvo quanto stabilito dall’art. 33 Testo unico) di terreni e fabbricati situati in Italia.

Casi di esonero

Il legislatore ha previsto però due tipologie di casi di esonero: una relativa alla categoria di redditi posseduti e una legata invece alla quantità di reddito prodotto nel periodo d’imposta.

Riportiamo i casi più frequenti di esonero nelle tabelle 1 e 2.

I contribuenti che si trovano in una delle condizioni di cui alle tab. 1 o 2, non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi.

Per questi soggetti la dichiarazione è una facoltà che può essere esercitata, per esempio, per chiedere il rimborso d’imposte pagate in eccedenza, per esercitare i diritti di deduzione e detrazione di cui sempre al Testo Unico (spettanti per esempio per chi ha sostenuto spese sanitarie, spese funebri, interessi passivi per mutui, ristrutturazioni prima casa, contributi a colf o badanti ecc...).

Tab. 1

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In generale, non è tenuto alla presentazione della dichiarazione dei redditi il contribuente che, durante il periodo d’imposta, non è titolare di partita IVA, non è obbligato alla tenuta delle scritture contabili e possiede redditi per i quali è dovuta un’imposta non superiore a € 10,33.

Quando conviene presentare la dichiarazione dei redditi

Il contribuente, anche se non obbligato, può presentare ugualmente la dichiarazione dei redditi.

Ciò può essere utile, per esempio, quando questi ha subito ritenute che ritiene essere superiori a quelle dovute (per esempio elevate ritenute d’acconto su un reddito annuale relativamente basso), per richiedere le stesse (o parte di esse) a rimborso.

Oppure qualora il soggetto passivo voglia esercitare il diritto alla detrazione o deduzione di talune spese sostenute durante il periodo d’imposta.

Ancora, il contribuente può presentare la dichiarazione dei redditi, ove ritenga che il proprio sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente erogante) abbia eseguito ritenute superiori a quelle dovute (a causa di errori per esempio, nel conteggio di familiari a carico).

Per ulteriori informazioni si rimanda alle istruzioni del modello UNICO 2012 (fascicolo 1), disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Istruzioni UNICO 2012

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