Pratica forense: 18 mesi per tutti

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Pratica forense: 18 mesi per tutti i praticanti

Pratica forense: 18 mesi per tutti, nessuno escluso.

Così il Ministero della Giustizia con la Circolare del 4 luglio 2012, ha definitivamente esteso a tutti i praticanti avvocati, l’applicazione della norma che fissa la durata del tirocinio in 18 mesi.

Pertanto il praticantato forense non avrà più la durata di due anni, bensì di 18 mesi e questo indipendentemente dalla data in cui il praticante avvocato ha iniziato l’attività formativa.

Come molti ricorderanno, l’art. 9 comma 6 del D.L. 1/2012 (conv. in legge 24 marzo 2012, n. 27) ha sancito che il tirocinio formativo per l’accesso alle professioni, non può avere una durata superiore a 18 mesi.Tuttavia, con nota del 14 maggio 2012 il Ministero aveva dichiarato che la nuova norma non doveva applicarsi a coloro i quali avevano iniziato l’attività formativa prima dell’entrata in vigore del citato decreto. Così i consigli degli ordini forensi di tutta Italia, si erano adeguati all’orientamento ministeriale con numerose e discusse delibere.

Pertanto sino a oggi, tale norma non poteva applicarsi ai praticanti iscritti in data anteriore a quella di entrata in vigore del decreto Salva-Italia. Ciò con ovvi riflessi di disparità tra i praticanti iscritti prima e dopo la stessa data e in violazione del principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 Cost.

Tale situazione penalizzava fortemente soprattutto tutti quei soggetti che, iscritti dopo l’entrata in vigore del citato d.l., concludevano i due anni di tirocinio poco dopo la data di scadenza fissata per la presentazione delle domande per l’esame di abilitazione forense.

A oggi, l’atto del Ministero sembra essere finalmente in linea con la volontà del legislatore. Quest’ultimo, infatti, con il citato d.l. si era posto l’obiettivo di accelerare l’accesso dei giovani nel mondo del lavoro, in armonia con il più ampio disegno di liberalizzazione delle professioni.

Evidente il disappunto del Consiglio Nazionale Forense. L’Organo si dichiara contrariato dalle modalità con cui sono state recentemente affrontate le tematiche inerenti alla regolarizzazione normativa delle professioni.

Il CNF invita inoltre tutti i consigli degli ordini locali ad adeguarsi alle nuove e contraddittorie direttive tracciate dal ministero.

Vi rimettiamo i link in cui potrete verificare e approfondire la tematica e scaricare le circolari di maggiore interesse.

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